Francobolli svizzeri su cartoline italiane

Francobolli svizzeri su cartoline italiane

di Jean-Louis Emmenegger

È accaduto di nuovo, per la terza volta. Da settembre 2012 Swiss Post (la posta svizzera) ha svolto servizio postale con etichette proprie sul territorio italiano. Era già successo nel novembre 1996: allora cartoline (e solo quelle) inviate dall’Italia affrancate con questi “francobolli per turisti”

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venivano raccolte da addetti delle poste svizzere, trasportate a Lugano, dove venivano smistate (qualche volta annullate) e poi recapitate. C’era stato un seguito nel 1998, con l’emissione di quattro nuove etichette. È stata quindi una sorpresa scoprire che nel giugno 2012 il servizio è ripreso con una nuova emissione, ma a svolgerlo era ufficialmente Asendia Italy, una joint venture con sede a Milano, detenuta in quote uguali da Swiss Post e La Poste, l’operatore francese. Le etichette 2012-2013 erano in vendita nei negozi di souvenir, campeggi e hotel di Roma, Venezia, Firenze, Catania, Arezzo, Assisi (PG), Sorrento (NA), Positano (SA), Bibione (VE) e nelle località più frequentate dai turisti sui laghi di Como, Garda e Maggiore. Nelle vignette le immagini fotografiche di monumenti e paesaggi famosi (quelle disponibili a Roma raffiguravano il Colosseo, la Fontana di Trevi, la basilica di San Pietro). Le cartoline affrancate con queste etichette (che riportano Swiss Post/P.P./CH-8010 Zürich-Mulligen SPI MIL, dove Mil sta per Milano) dovevano essere imbucate unicamente nelle cassette postali gialle contrassegnate come Swiss Post; svizzera-2venivano poi raccolte, inviate a Milano, da lì inoltrate all’aeroporto di Zurigo e trasportate al centro di smistamento Zurigo-Mülligen, per essere poi recapitate al destinatario. Il servizio è stato interrotto nel settembre 2012 (continua invece in Spagna, nelle Baleari e nelle Canarie), anche se a Roma si è protratto fino ad agosto 2013. Asendia ha dovuto sospenderlo per la minaccia di Poste italiane di portare avanti una causa per «pratiche postali scorrette», ma pare che il vero motivo possa essere stato l’inefficienza (occorrevano fino a due mesi per la consegna, con transito a Gibilterra!) e la non concorrenzialità del prezzo (2 euro contro gli 85 centesimi del francobollo italiano).

Per i filatelisti svizzeri questo capitolo collezionistico “fuori confine” ha un certo interesse: il catalogo elvetico Zumstein quota 35 franchi svizzeri (28 euro) l’etichetta del 1996, 20 franchi (16 euro) le quattro del 1998; quelle del 2012-2013 compariranno nell’edizione 2015 (al momento Asendia non ha fornito un elenco completo delle etichette della terza emissione, ma si stima siano circa venti). Apprezzate soprattutto le cartoline viaggiate: l’uso postale è provato dal codice a barre della macchina smistatrice.

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