Posta più cara e a giorni alterni

Posta più cara e a giorni alterni

di Franco Latore

Aumenti tariffari, consegna della posta a giorni alterni, la possibile scomparsa della raccomandata e un’indagine misteriosa fra le novità dell’estate

 

Sembra la trama di Beautiful tanto è intricata la questione. E come capita in ogni buon serial, serve un riassunto delle puntate precedenti per capire cosa ci riserva il futuro. Ma fate attenzione alle date, che la questione è invece piuttosto seria.

Ci siamo lasciati con il numero del Collezionista uscito a luglio (IC 7-8.15 pp. 6-7) annunciando l’imminente aumento delle tariffe postali ancorché non ufficializzato ma dedotto dalle indicazioni presenti nell’ultima versione del calendario delle emissioni filateliche. Non c’erano annunci, ma quel calendario era (ed è) un documento ufficiale e al 23 giugno, data di chiusura tipografica della rivista, rappresentava l’unico elemento certo. Il 25 giugno l’Autorità garante per le comunicazioni ha portato a compimento due istruttorie, entrambe su proposta di Poste italiane, e ha approvato due delibere, con il voto contrario di un solo commissario che autorizzano la consegna della corrispondenza a giorni alterni e l’aumento delle tariffe postali. In parole povere, il Governo ha bisogno dei soldi che possono derivare dalla alienazione di parte della proprietà di Poste italiane. Ma perché la quotazione parta bene e il titolo resti ben posizionato in Borsa, tanto da attrarre gli investimenti di fondi, serve che l’azienda possa marciare libera da gravami. Quindi semaforo verde a una bella limatura (ancorché moderata e graduale…) del servizio postale e nessun accenno agli aspetti monopolistici ancora presenti (esclusiva totale del trasporto di posta relativa alle infrazioni stradali, esclusiva sulla consegna degli atti giudiziari, possibilità di tariffe senza iva rispetto ai concorrenti privati).

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Postino questo sconosciuto

Una volta suonavano sempre due volte, domani chissà se sapremo riconoscerli visto che un quarto degli italiani (circa 15 milioni) dovrà abituarsi a un rapporto a singhiozzo. Ma andiamo con ordine e partiamo da quanto stabilito dall’AgCom, che di fatto accoglie quasi tutto quanto proposto da Poste italiane, limitandosi a due cautele: una maggiore dilazione temporale nel portare a completamento l’operazione e ovviamente un’apertura al dialogo con la Commissione europea.

Innanzitutto, per consegna a giorni alterni si intende uno schema di due settimane: nella prima la consegna avverrà nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì; nella seconda settimana si avranno consegne il martedì e il giovedì; per poi ricominciare. Da febbraio 2017, infine, la consegna a giorni alterni potrà riguardare il 25 per cento degli italiani.

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Basta prioritario, riecco il prioritario

Sulla questione tariffe restano alcuni dubbi ma almeno una granitica certezza è maturata: dall’1 ottobre spedire una lettera costerà di più. Quanto di più? Dipende. Cominciamo da quanto noto. AgCom, alla fine dell’istruttoria, ha accolto la proposta di Poste italiane, articolata su due cardini, l’aumento tariffario e la differenziazione di trattamento. A partire dall’1 ottobre, Poste è autorizzata dall’Autorità a declassare l’attuale posta prioritaria in posta ordinaria (ovvero garantendo la consegna entro il quarto giorno lavorativo)…

Per questa corrispondenza di base, «Poste italiane praticherà, per il servizio di posta ordinaria formato standard un prezzo non superiore a 0,95 euro». In parallelo, sempre a partire dall’1 ottobre, Poste darà vita a un nuovo servizio di posta prioritaria (ovvero garantendo la consegna entro il primo giorno lavorativo), che inoltre «comprenderà un servizio accessorio di rendicontazione degli esiti della consegna». Qui cominciano i dubbi: si tratta di un nuovo prioritario o di una nuova raccomandata? E quanto costerà? Sul fronte tariffario libertà quasi totale, perché l’AgCom dice che «Poste italiane praticherà per il nuovo servizio di posta prioritaria prezzi ragionevoli, trasparenti, non discriminatori e accessibili all’insieme degli utenti. L’Autorità si riserva comunque la facoltà di rimodulare i prezzi ove riscontri un degrado non occasionale della qualità dei servizi». Non ci sono indicazioni di sorta, ma potrebbe non essere sbagliato pensare alla tariffa della raccomandata, incrementata di 25 centesimi. Ma è tutto da vedere.

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indagine misteriosa

L’indagine misteriosa

«Pronto? Sono di Xyz, partner di Poste italiane. Posso farle una domanda per una nostra indagine? La sua azienda per le spedizioni usa i francobolli oppure no?». Questa strana telefonata ha fatto squillare diversi telefoni nel mese di luglio, in almeno tre regioni italiane. Voce femminile, da un call center probabilmente fuori confine (Albania?) e una domanda apparentemente innocua. L’indagine è tutta qui, la signora si accontenta di un sì o un no e riaggancia velocissima. Non concede il tempo per farsi richiedere il nome dell’azienda, né spiega il fine ultimo dell’indagine.

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