Quando c’erano i Diciottenni

Quando c’erano i Diciottenni

di Domitilla D’Angelo 

Nel 2006 uscivano i due foglietti dedicati esclusivamente a una categoria di cittadini, i neomaggiorenni. Luci e ombre di quell’emissione speciale

Dopo una lunga e non facile gestazione, l’1 gennaio 2006 vedeva la luce l’emissione Diciottenni. Si trattava di due francobolli da 45 centesimi di euro, uno di colore azzurro e l’altro rosa, riproducenti una clessidra che lascia filtrare i numeri 1 e 8 a comporre la cifra 18. La particolarità dell’emissione non risiedeva nei due francobolli comunemente distribuiti in tutti gli uffici postali, accessibili a chiunque e contraddistinti da una preobliterazione, ma nei due foglietti speciali che riproducevano la stessa iconografia ma che erano destinati unicamente ai giovani nati nel 1988, che avrebbero raggiunto la maggiore età nel corso di quell’anno. Dopo una procedura non troppo agevole per richiedere la consegna del francobollo dedicato, il 23 febbraio di dieci anni fa i primi neomaggiorenni ricevevano il loro francobollo. Era il punto di arrivo di una pluridecennale battaglia condotta in prima persona da Alberto Bolaffi, che nell’emissione di un francobollo dedicato a una categoria privilegiata (inizialmente le famiglie in cui fosse arrivato un neonato, poi i maggiorenni) vedeva la possibilità di rilancio del collezionismo filatelico come intrattenimento popolare in ambienti a esso estranei e di creazione, sia pur artificiale, di una rarità capace di riaccendere fra i collezionisti la caccia alla casella mancante. Fra l’entusiasmo dei sostenitori dell’emissione e i dubbi, le perplessità e le polemiche sollevate dai detrattori (timorosi soprattutto di scarsa trasparenza e speculazioni), nel corso del 2006 e durante i primi mesi del 2007, 66.444 i giovani hanno ricevuto il francobollo speciale loro destinato: 33.903 azzurri, 32.541 rosa. L’emissione, diventata il principale argomento di conversazione di collezionisti di nuove emissioni e commercianti e anche oggetto di attenzione da parte della stampa nazionale, non fu però iterata durante gli anni successivi e il 5 ottobre 2007 le rimanenze dei foglietti non distribuiti sono state distrutte. Dopo forti oscillazioni iniziali di prezzo, la quotazione della coppia è ormai attestata sui mille euro: 550 euro il rosa, 350 l’azzurro. A distanza di dieci anni, rimane il ricordo di un’iniziativa, unica nel suo genere, di cui l’Italia è stata promotrice, e le due caselle nell’album, croce per i collezionisti che le hanno vuote, delizia per chi è riuscito a colmarle, di fatto le uniche nel panorama della Repubblica italiana (insieme al Gronchi rosa e ad alcuni francobolli naturali) ad avere una quotazione superiore dal mero valore facciale.

2. 18 foglietto rosa 2. 18 foglietto azzurro

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