Parliamo di francobolli

Parliamo di francobolli

di Domitilla D’Angelo 

Non saremo polemici, non si addice al buonismo natalizio. Non parleremo quindi della deriva che il nostro amato collezionismo ha imboccato, fra mercato stagnante e nuove emissioni che non appassionano. Vogliamo guardare solo le cose belle della vita: come la consapevolezza che i francobolli continuano a incuriosire e a far parlare. Ne ha accennato, per esempio, a febbraio la bravissima e bellissima Nicole Kidman dal palco del festival di Sanremo. Qualche giorno dopo, in occasione di San Valentino, la presidente di Poste italiane Luisa Todini, testimonial d’eccezione, ha indirizzato ad alcuni giornali una lettera d’amore rivolta alla filatelia. Nel 2016 i francobolli sono stati protagonisti, più o meno vistosi, di parecchi spazi sui quotidiani nazionali: sulle colonne di cronaca, per richiami alla politica, perché legati a iniziative filantropiche, per celebrare realtà imprenditoriali, sottolineare fatti sportivi, qualche volta per autocelebrazione (Repubblica, Corriere della sera, Secolo XIX). Non meno di trecentocinquanta volte in undici mesi, quasi quotidianamente. Ve lo sareste aspettato? Noi della redazione, da parte nostra, quest’anno siamo riusciti a far parlare di francobolli anche numerosi vip: l’hanno fatto dal loro punto di vista, artistico, psicologico, digitale, sportivo, imprenditoriale, politico, giornalistico, non mancando di offrire a noi “addetti ai lavori” qualche spunto interessante. E poi ci sono stati gli importanti investimenti pubblicitari di Bolaffi, su carta e televisione, che hanno raggiunto milioni di persone. Poste italiane ci ha messo del suo, con le manifestazioni Milanofil e Italiafil. E il sottosegretario Antonello Giacomelli promette di non lasciar cadere l’esperienza degli stati generali ma di essere disponibile, a nome del Mise, a suggerimenti e aperture. Tra gli appassionati, chi ha dimestichezza con i social twitta, posta, instagramma francobolli e lettere… La PokémonGo mania ci ha insegnato che l’istinto collezionistico c’è ed è vivo anche nel dna dei millennials. Personalmente me ne accorgo quando mi capita di parlarne in occasioni della mia vita privata: fra mamme, con i nipoti teenager, durante trekking o in momenti conviviali, se racconto storie di francobolli catturo l’attenzione. E voi, lo fate? Anche così si fa pubblicità alla nostra comune passione.

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