America docet?

America docet?

di Domitilla D’Angelo

Sono numerosi questo mese i richiami alla filatelia statunitense. Ci portano oltreoceano il 50° anniversario dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la rivisitazione dell’errore più famoso d’America, il 24 centesimi Inverted Jenny, la visita alla William H. Gross Stamp Gallery, e un’opinabile iniziativa delle poste statunitensi, oggetto di questo editoriale.

inverted jenny foglietto capovolto

L’Inverted Jenny, riemesso in 2,2 milioni di foglietti

I metafrancobolli sono i francobolli che parlano di se stessi, come la serie italiana per Italia ‘85. Anche quello emesso dagli Stati Uniti lo scorso 22 settembre è un metafrancobollo, perché celebra l’uscita del 1918 per il biplano postale Jenny. Che UsPost l’avesse in programma lo si sapeva dall’inizio dell’anno. Che l’emissione fosse legata all’inaugurazione dello spazio filatelico all’interno del National Postal Museum di Washington, quello che porta il nome di Bill Gross (oltre ad aver finanziato la galleria, ha anche prestato la quartina del celebre errore del 1918), lo si è saputo dopo. Ma che nascondesse qualcosa lo si è capito solo il 1° ottobre, da un comunicato delle poste americane.

inverted jenny foglietto dritto

Il Non Inverted Jenny, prodotto in soli 100 foglietti

Nel 1918 un foglio di 100 esemplari del 24 centesimi fu stampato – per sbaglio – con l’aeroplano in volo rovesciato. Quasi un secolo dopo UsPost ha provato a ricreare – volutamente – la rarità, e ha stampato 2,2 milioni di foglietti (di sei francobolli da 2 dollari ognuno) con l’aereo sottosopra e solo 100 con l’aereo in volo orizzontale. Per creare più suspense, sia i foglietti normali sia quelli sbagliati – il cui valore, prevede Charles Snee, curatore del catalogo Scott, salirà a qualche centinaio di dollari – sono stati incartati e sigillati singolarmente. Una specie di “gratta e vinci” della filatelia.

«Abbiamo fatto leva sull’incredibile storia che sta dietro all’Inverted Jenny per creare interesse verso il collezionismo di francobolli», ha spiegato il direttore delle poste statunitensi Patrick Donahoe. E ha aggiunto: «L’idea è venuta quando abbiamo deciso di ripetere l’emissione del 1918 e qualcuno ha detto che avremmo dovuto stare attenti a non ricadere nell’errore». La verità sembra diversa. Il bilancio del servizio postale americano è in profondo rosso, il rischio di bancarotta grande. UsPost deve escogitare forme alternative di profitto, non ultimo la creazione di un francobollo raro-non-per-caso. Difficile però che gli americani, spinti dalla ricerca di questa rarità posticcia, domani si riscoprano collezionisti.

Nel 1918 il volo del Jenny terminò con un incidente: il pilota si perse e precipitò. Anche il Non Inverted Jenny 2013 si perderà? Scriveteci la vostra opinione tra i commenti qui di seguito o sulla pagina FB www.facebook.com/bolaffi.

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