Filatelia a ritmo di samba in Brasile

Filatelia a ritmo di samba in Brasile

Esemplari famosi, ma poco collezionati in patria: ora i filatelisti brasiliani guardano a Brasiliana 2013 per rilanciare le emissioni nazionali

di Elena Correggia

Non è solo un paese di bellezze da cartolina, ma un’economia emergente che continua a crescere a ritmi sostenuti. Il promettente Brasile di oggi affonda però le sue radici nelle vicende storiche del passato, le cui tappe possono essere meglio conosciute seguendo il filo rosso della filatelia. «All’inizio del XIX secolo, dopo il 1808, il Brasile fu l’unico paese dell’America Latina a ospitare una corte europea – spiega il filatelista Everaldo Santos – Quando Napoleone invase la penisola iberica, i reali del Portogallo si trasferirono a Rio, rinsaldarono la loro alleanza con la marina britannica e aprirono i porti brasiliani ai traffici commerciali. Tutti questi fattori condussero allo sviluppo di una forte rete di comunicazioni fra l’Europa e il lontano continente sudamericano». Una strategia che venne sostenuta anche dagli imperatori successivi e che portò a una conseguenza importante: il Brasile fu secondo solo all’Inghilterra nello stampare e utilizzare i francobolli. Accadde infatti nel 1843, con la prima emissione dei cosiddetti Occhi di bue, diventati un’icona della filatelia brasiliana. Questo primato contribuì ad accrescere l’interesse del mercato internazionale per i francobolli del paese che, tranne per pochissime eccezioni, non hanno mai risentito di grandi e repentini cambi di prezzo. «Anzi, il loro valore è costantemente aumentato nel corso degli anni raggiungendo per i pezzi “top” cifre superiori al mezzo milione di dollari e, in qualche raro caso, superando ampiamente questa cifra», afferma Guido Craveri, commerciante filatelico. In effetti a occuparsi del Brasile non sono solo commercianti e case d’asta locali, ma anche molte realtà straniere. Il record assoluto è stato raggiunto presso la casa d’aste Siegel a New York, nel giugno 2008, da un Pack Strip, ovvero una striscia del 1843 composta da tre valori, 2 da 30 reis e uno da 60, che ha raggiunto 2,18 milioni di dollari. Si tratta di una rara combinazione, conosciuta come tripletta xiphopagus (con riferimento ai gemelli siamesi), ritenuta dagli esperti una delle dieci maggiori rarità filateliche mondiali.

Scopri il resto dell’articolo su “Il Collezionista” di Novembre.

 

Commenti