Otto anni per Tre Cime

Otto anni per Tre Cime

di Claudio Baccarin |

«Sepp Innerkofler, guida alpina». Questa la commossa testimonianza di stima che i soldati italiani incisero sulla croce della modesta sepoltura riservata all’alpinista tirolese sul monte Paterno. Era il 4 luglio 1915 quando Innerkofler, cinquantenne, gestore del piccolo rifugio Dreizinnen (a 2.450 metri di altitudine), da due mesi volontario negli Standschützen dell’imperial regio esercito austro-ungarico, venne colpito, in circostanze non chiare, e morì fra le rocce del camino Oppel. Alla fine della Grande Guerra il suo corpo fu traslato nel cimitero di Sesto dagli amici e dal figlio Gottfried.

Si dovettero però attendere settant’anni, ovvero il 2008, perché, per iniziativa del Club Alpino Italiano di Padova, nell’intitolazione del rifugio alle Tre Cime di Lavaredo, al nome di Antonio Locatelli (noto per aver partecipato al volo su Vienna insieme a Gabriele D’Annunzio), fosse affiancato anche il nome di Innerkofler. Quella della celebre guida alpina tirolese è una delle tante vicende epiche che tornano alla mente osservando il francobollo da 60 centesimi, dedicato alle Tre Cime di Lavaredo, emesso il 24 luglio 2008 nell’ambito della serie Turistica: si tratta – sia pure in condominio tra Auronzo (versante sud, in provincia di Belluno) e Dobbiamo-Toblach (versante nord, in provincia di Bolzano) – del terzo omaggio al Veneto, in quarant’anni, dopo il 70 lire di Asiago del 30 marzo 1979 e il 45 centesimi di Asolo, del 26 maggio 2005.

«Dal 24 maggio 1915 ai primi giorni di novembre del 1917 – ricorda Bernhard Mair, oggi vicesindaco di Dobbiaco, nel bollettino illustrativo dell’emissione – migliaia di uomini che prima vivevano pacificamente sui diversi versanti alpini si affrontarono in quell’epico scontro che fu la guerra sulle Dolomiti. Costretti a combattersi in un ambiente naturale di alta montagna, fra ghiacciai e nevi perenni, crepacci e strapiombi, italiani e austriaci scrissero le più epiche pagine di ardimento e di alpinismo della storia recente». Eppure non è stato facile infilare nell’album il valore che immortala quello che resta un banco di prova per gli alpinisti di tutto il pianeta. «Per vederlo realizzato ci sono voluti otto anni di continui solleciti – puntualizzò Giuseppe Vincenzo Badin, che figura tra i fondatori, a Belluno, il 14 aprile 2001, del Gruppo Filatelici di Montagna (componente della sezione cadorina del Cai, con  sede ad Auronzo), al quale si deve la richiesta, risultata infine premiata. Le Tre Cime avevano già fatto capolino, nell’ambito dell’emissione dedicata ai Giochi olimpici di Cortina del 1956, sul francobollo da 60 lire che immortala la pista di pattinaggio di Misurina.

Sul monte Paterno, proprio di fronte alla Tre Cime di Lavaredo, è salito domenica 8 settembre il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, grande appassionato di montagna. Dopo una nottata trascorsa al rifugio Locatelli-Innerkofler, Zanonato ha partecipato a mezzogiorno all’accensione di un fumogeno di color arancio, così com’è avvenuto, in contemporanea, su altre 177 vette venete, per celebrare i 150 anni del Club alpino italiano.

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