William Gross Stamp Gallery

William Gross Stamp Gallery

di Anthony Fiorenza |

C’è chi dice che è il più grande spazio espositivo filatelico del mondo, e chi – come Edward Rothstein sul New York Times – l’ha paragonato a una lussuosa tomba faraonica, con tutti i tesori che un collezionista possa desiderare nella vita ultraterrena. Proiezioni escatologiche a parte, che a Washington abbiano fatto le cose in grande lo dichiara già la facciata dell’edificio, un ex ufficio postale che occupa un intero isolato di Massachusetts Avenue: 54 finestroni, coloratissimi, illuminati notte e giorno, che mettono in mostra gigantografie di francobolli. All’interno, mille metri quadrati dedicati a un unico oggetto, sua maestà il francobollo, declinato in 20mila documenti filatelici e postali. A rendere possibile questo monumento al francobollo – inaugurato il 22 settembre –,William Hickley “Bill” Gross, finanziere, filantropo, filatelista. Fondatore nel 1971 del gruppo finanziario Pimco, da 200 miliardi di euro, con quartiere generale a Newport Beach, in California, finanziatore di centri studio, ospedali e missioni, sponsor di progetti dell’Onu e di Medici senza frontiere contro la povertà, Gross ha contribuito al progetto con 8milioni di dollari. La William H. Gross Stamp Gallery – che ha preso il nome del benefattore – all’interno dello Smithsonian National Postal Museum, si pone lo scopo, nelle parole del mecenate, di «offrire una prospettiva unica della storia attraverso francobolli e posta». Che poi, quella messa in mostra nella galleria Gross sia quasi esclusivamente la storia nazionale americana passa in secondo piano rispetto ai benefici che la filatelia tutta può ricevere da una tale vetrina espositiva.

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