Sei volte Luna

Sei volte Luna

Di Marco De Mattei

Cyrano de Bergerac voleva raggiungerla sospinto dalla forza della marea. Jules Verne immaginò di orbitarle attorno dentro un proiettile sparato da un cannone. Complice di amori romantici per Ovidio. Del tutto indifferente alla sofferenza umana secondo Leopardi. Nata dalla collisione di due pianeti secondo la nuova teoria della planetologa Robin Canup. Da millenni la Luna esercita il suo fascino e anche se l’esplorazione spaziale ha ormai oltrepassato i 384.400 chilometri che ci separano dal nostro satellite, toccare la Luna con un dito rimane un’ambizione che solo dodici uomini hanno realizzato. Sono alcune centinaia invece quelli che possono vantare il possesso di una delle 976 lettere trasportate dai vettori lunari delle missioni Apollo.

Tutto è cominciato qui. «Avevamo un kit filatelico che comprendeva una busta primo giorno per celebrare l’emissione di un nuovo francobollo» ricorda il pilota del modulo di comando dell’Apollo 11 Michael Collins, nella testimonianza di Mattew Radnofsky, coordinatore del programma postale dell’Apollo 11 (IC 7-8.2009 pp. 8-17). «Illustrava un astronauta ai piedi della scala del modulo nell’atto di saggiare la superficie lunare. Insieme alla busta c’erano anche un tampone e un timbro con la scritta Moon Landing Jul 20 1969 Usa». L’annullo in realtà fu apposto il 22 luglio, ormai durante il viaggio di ritorno, prima non c’era stato tempo: «Fu il primo momento che ci si presentò per compiere l’operazione – si giustificarono gli astronauti – provammo l’annullo inchiostrando il timbro e appoggiandolo per tre volte sul nostro programma di volo, finchè non capimmo come andava fatto. Poi lo apponemmo con cautela sull’unica busta», ricorda ancora Collins. Il documento prodotto è la cosiddetta busta Moon Landing, unico documenti affrancato con la prova del francobollo celebrativo. È un reperto unico, di proprietà del governo degli Stati Uniti.

La prima volta. I tre membri dell’equipaggio dell’Apollo 11 furono autorizzati a inserire nel proprio bagaglio personale piccoli plichi postali: 63 lettere Michael Collins, 47 Neil Armstrong, 104 Edwin Buzz Aldrin. Sono complessivamente 114 i documenti portati per la prima volta in missione lunare, affrancati, constrassegnati dalla scritta a mano carried to the Moon aboard Apollo 11 (‘portati sulla Luna a bordo dell’Apollo11’), firmati dai piloti, stampigliati con il timbro della quarantena nel laboratorio di Huston e l’annullo dell’ufficio postale di Webster, il più vicino alla base spaziale. Ognuno vale circa 60 mila euro.

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Le lettere che “persero il treno”. Secondo viaggio sulla Luna e primi problemi per la posta. Per disguidi tecnici, il 14 novembre 1969 il carico postale di 87 cosmogrammi inspiegabilmente non fu imbarcato sull’Apollo 12 e neppure sui successivi 13 e 14: rimase alla base, dove ricevette l’annullo di partenza del centro spaziale Kennedy. Sarebbe partito solo due anni dopo, stivato nell’Apollo 15, senza però ricevere il timbro della quarantena, perché la prassi dell’isolamento sarebbe stata sospesa dal volo dell’Apollo 14. Il valore di questi documenti si aggira sui 25 milaeuro.

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Huston, we’ve had a problem here. A causa del grave problema che il comandante James Lovell e il pilota Jack Swigert comunicarono alla base di Huston il 14 apile, i 50 cosmogrammi dell’Apollo 13 non raggiunsero mai la superficie lunare. Si limitarono a orbitare attorno al satellite e a tornare sulla Terra, dopo un avventuroso volo di rientro, corredati dagli autografi degli astronauti Lovell, Ken Mattingly (che aveva firmato le buste a Terra ma che all’ultimo era stato sostituito da Jack Swiegert) e Fred Haise. Il valore di questi documenti è di circa 50 mila euro.

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Quasi tutto come previsto. Rispetto alla movimentata missione precedente, l’Apollo 14, decollato il 31 gennaio 1971, fu quasi una passeggiata. Con l’eccezione di un momento di difficoltà incontrato quando il comandante Alan Shepard e il pilota Stuart Roosa persero l’orientamento durante la camminata lunare, furono raccolti campioni di roccia e Shepard si concesse perfino un colpo di golf. Le 55 buste imbarcate nel bagaglio personale del pilota del modulo lunare Edgar Mitchell viaggiarono regolarmente e al ritorno furono inserite dentro un’autoclave per essere sottoposte a quarantena, come provato dall’indicazione in rosso del bollo già apposto anche sui precedenti cosmogrammi. Il valore di questi documenti è di circa 50 milaeuro.

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In auto. Mentre la missione Apollo 15 si preparava, fu annunciato l’annullamento degli ultimi tre viaggi: non ci sarebbero stati Apollo 18, 19 e 20 e la 15 fu convertita in una missione improntata ad attività scientifica avanzata, con tanto di viaggio automobilistico sulla superficie lunare. Le buste imbarcate il 26 luglio 1971 furono 631 (87 erano quelle lasciate a terra dall’Apollo 12). Delle rimanenti 544, numerate, affrancate, firmate dai tre componenti David R. Scott, Alfred M. Worden e James B. Irwin, annullate in partenza alla base Kennedy e all’arrivo sulla portaerei Okinawa, 398 compirono la prima gita sul suolo lunare con il veicolo Rover. Al ritorno a Terra, alcune vennero sequestrate perché il sospetto di abusi nella pratica del carico postale. Il valore è di circa 25 mila euro per quelle allunate, una cifra più contenuta dei 600 mila dollari a cui il 24 maggio di quest’anno è stato aggiudicato all’asta un joystick utilizzato durante la missione spaziale.

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Ultima, ma non ultima. La missione dell’Apollo 16, avviata il 16 aprile 1972, fu l’ultima con carico postale, seppur minimo: 25 cosmogrammi, che facevano parte del bagaglio personale del pilota del modulo lunare Charles M. Duke. Oltre al bollo di partenza del 16 aprile 1972, giorno del decollo dal Kennedy Space Center, e a quello di arrivo, il 27 aprile apposto nell’ufficio postale della nave Ticonderoga, riportano la certificazione manoscritta di Duke: ‘Certifico che la busta del totale di 25 trasportate sul volo Apollo 16 , è atterrata sulla Luna autorizzata nel trasporto nel mio personal preference kit’. Sono le ultime (per l’Apollo 17 il carico postale non fu autorizzato) e le più rare, circa 100 mila euro il loro valore.  apollo16

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