Come fu che Snoopy arrivò in Italia

Come fu che Snoopy arrivò in Italia

di Giulia Ortis

Primo giorno di aprile 1965: nasce a Milano Linus, “rivista dei fumetti e dell’illustrazione”. Per le “nuvole parlanti” è la consacrazione del passaggio da divertimento per l’infanzia a strumento intellettuale per parlare di arte, politica e cultura. Il primo numero (con l’omonimo personaggio in copertina) si presenta con un font essenziale, ancora oggi modernissimo. A pagina uno, un poco più che trentenne Umberto Eco intervista Elio Vittorini e Oreste del Buono su «una cosa che riteniamo molto importante e seria, anche se apparentemente frivola: i fumetti di Charlie Brown». Linus nasce dalla curiosità di una coppia di intellettuali, Giovanni Gandini e sua moglie Anna Maria, titolari della libreria Milano Libri (dal 1962 in via Verdi, accanto alla Scala), e dei loro amici borghesi progressisti, attratti dalle novità artistiche in arrivo dall’estero. E conquistati dai peanuts (‘noccioline’) di Charles Schulz tanto da diventarne editori. Arrivano Snoopy, Charlie Brown e Lucy, Braccio di ferro, i supereroi della Marvel, Asterix, Tintin. Pochi all’inizio gli italiani: c’è Valentina di Guido Crepax. Tutto ha origine dall’incontro dei Gandini con Charles Schulz, a Milano nella primavera del 1965. Le trattative per pubblicare in Italia le strisce arrivano a un punto morto, finché, scoperta la comune passione filatelica, Schulz si entusiasma per i francobolli di Gandini. La Sede Vacante soprattutto, ma «più che gli Zeppelin e il Congresso filatelico di Trieste – racconta Gandini in Storie sparse (Il Saggiatore) – a Schulz erano piaciuti due classici pezzi dell’Argentina, senza molto valore: la pecora Merinos da due pesos e il francobollo celestino con la sagoma dell’Argentina». «Certo, la mia collezione aveva un discreto valore – ricorda Gandini – tutta l’Italia-Repubblica completa e a fogli, tutta la Francia e tutta l’Austria del dopoguerra, e un San Marino splendido». Schulz alla fine cede. «Ci accordammo per la firma del contratto – ricorda Gandini – francobolli contro i diritti di pubblicazione dei Peanuts su Linus». Per la firma i Gandini dovranno volare in California, dove Schulz vive. Gli propongono di vedersi di sabato, ma Schulz si nega: il sabato è dedicato al golf. Gandini lo blandisce: «Ho con me la serie Zeppelin, you know, the first flying of Italo Balbo, quella sovrastampata primo volo, eccetera…». Ii contratto è firmato. Di lì a poco esce nelle edicole il primo numero di Linus, con una tiratura pazzesca di oltre 50mila copie. «Non avevo più francobolli, non dormivo più la notte, ma poi arrivò il primo tremila per l’abbonamento». Era fatta.

striscia snoopy

Commenti