Perché il Natale quando arriva arriva…

Perché il Natale quando arriva arriva…

di Giancarlo Morolli

Ci sono voluti 103 anni dall’uscita del Penny Black, l’anno zero della cronologia filatelica, per registrare la prima serie realmente natalizia, tre dentelli emessi l’1 dicembre 1943 dall’Ungheria rispettivamente con l’annunciazione ai pastori, l’adorazione dei pastori e quella dei magi. Accenni e dettagli natalizi erano però contenuti già su esemplari precedenti (cf pp. 32-33, Una regina permalosa e cartoline da Cuba). La tendenza cambia nel 1951, quando Cuba dà inizio a una sequenza di emissioni natalizie annuali, presto seguita dall’Austria. L’abitudine di celebrare il Natale sui francobolli si diffonde dapprima lentamente, per entrare prepotentemente nei programmi di numerose amministrazioni postali a partire dagli anni Sessanta. Da quel decennio nella produzione di soggetti legati al Natale ci sono stati notevoli cambiamenti nella forma e nella sostanza. Alle tradizionali rappresentazioni della Natività, spesso tratte da importanti opere d’arte, e ai motivi allegorici che riprendono le decorazioni classiche dei biglietti augurali si aggiungono francobolli disegnati da bambini e fumettisti. Le vignette non presentano più non solo le manifestazioni della tradizione ma anche aspetti turistici e gastronomici. In diversi paesi la produzione a soggetto religioso si accompagna (o alterna) con un’emissione cosiddetta laica, ispirata ai valori universali di fraternità e solidarietà: del resto, molti biglietti augurali formulano generici auguri per le festività,  i Season’s greetings, che in molte nazioni comprendono anche il Capodanno.

 Quanti sono

Secondo i dati del catalogo tedesco Michel, la produzione di emissioni a tematica natalizia si è stabilizzata ben sopra le cento unità annue e tende alle 150. Complessivamente, le serie espressamente natalizie sono oltre cinquemila, cui si aggiungono altre duemila voci che riprendono dettagli affini a questa tematica.

 #sapevatelo

Natale militare. Fra i francobolli a tema natalizio c’è chi inserisce l’esemplare del 1935 per le forze britanniche di stanza in Egitto, per molti anni considerato una vignetta e solo successivamente riconosciuto dai cataloghi: il riferimento è ottenuto sovrastampando un valore preesistente ma la finalità postale è natalizia.

BOX natale militare British_Troops_in_Egypt,_Christmas_stamp_1935 (1)

 

Sei anni dopo, l’1 dicembre 1941, l’Ungheria emette una serie con sovrapprezzo a favore del Natale dei soldati impegnati in guerra, ma i soggetti richiamano elementi puramente marziali.

BOX altre festività1Altre festività. Il successo delle emissioni natalizie fa scattare l’attenzione filatelica per altre ricorrenze, a cominciare dalla Pasqua, che secondo l’American Topical Association conta 1.464 emissioni, il nuovo anno (412), Halloween (128), la festa del Ringraziamento (20). Dal 1948 Israele celebra il nuovo anno ebraico, mentre gli Stati Uniti ricordano Eid (la festa musulmana per la fine del Ramadan), il  capodanno cinese (1.305 emissioni in tutto il mondo) e Hanukkah (la festa ebraica della consacrazione del tempio).

Gruppi tematici. Esistono gruppi specializzati, che hanno curato manuali e cataloghi sul tema: Christmas Philatelic Club (http://www.christmasphilatelicclub.org/) pubblica il trimestrale Yule Log; il segretario è Jim Balog (jpb4stamps@windstream.net); Motivgruppe Weihnachten e.V. (www.mg-weihnachten.de) ha un bollettino trimestrale; il presidente è Manfred Wullenweber (mgweihnachten@gmx.de)

L’articolo integrale sul numero di dicembre del Collezionista

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