Toc, toc: al Mise c’è qualcuno?

Toc, toc: al Mise c’è qualcuno?

Se al Mise non si sa chi diriga il settore delle cartevalori, a chi attribuire la paternità delle ultime emissioni del 2019?

Di Domitilla D’Angelo

Al ministero dello Sviluppo economico, il dicastero preposto a sovrintendere l’ambito postale, il servizio universale e l’emissione di francobolli, le cose sono in stand by dal 5 settembre 2019, cioè dalla formazione del governo Conte bis. Alla guida del ministero c’è il pentastellato Stefano Patuanelli, ma i quattro sottosegretari non hanno ancora ricevuto le deleghe per gli ambiti propri (o per lo meno non sono state pubblicate dalla Gazzetta ufficiale), e quindi il settore postale è ufficialmente privo di un referente istituzionale specifico. A tal proposito la richiesta di chiarimenti che la redazione ha inoltrato al Mise agli inizi di novembre è rimasta senza risposta.

Il pentastellato Stefano Patuanelli, al vertice del Mise.

A ciò si aggiunge il fatto che è scaduto il mandato della Consulta per l’emissione delle carte valori postali e la filatelia, il cosiddetto parlamentino dei francobolli, l’organismo tecnico-consultivo che consiglia il ministro (o chi per lui, di solito il sottosegretario, appunto) nella politica delle emissioni. Quindi attualmente nessuna persona competente del settore ha ufficialmente il ruolo di consigliare l’autorità politica su questioni di cui il governo non necessariamente è esperto.

Tra l’altro, la composizione dell’ultima Consulta (che sembrerebbe non essere mai stata convocata), a parte i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte nell’iter di realizzazione delle cartevalori, dà voce soprattutto a personalità della società civile, mentre chi di francobolli è esperto o ne ha fatto la propria attività professionale non è sufficientemente rappresentato.

Fra i quattro sottosegretari del Mise, uno dei quali dovrebbe ricevere la delega sul settore postale, Mirella Liuzzi (M5S) sembra l’unica con competenze pregresse in ambito postale, in quanto membro della commissione parlamentare Poste e telecomunicazioni.

Lavora invece a pieno regime, con incontri quasi settimanali, la Commissione per lo studio delle carte-valori postali, incaricata di valutare l’aspetto grafico e le caratteristiche tecniche dei nuovi francobolli. Dal 2010 la commissione è presieduta da Angelo Di Stasi che, nominato quando ministro dello Sviluppo economico era Claudio Scajola, ha visto avvicendarsi alla guida del Mise Paolo Romani, Corrado Passera, Flavio Zanonato, Federica Guidi, Carlo Calenda, Luigi Di Maio fino all’attuale Stefano Patuanelli.

 

Se vuoi, puoi leggere qui gli altri contenuti dell’articolo Quota 100 e altre storie:
Quota 100: ma siamo pazzi?!
Caso “folder della discordia” in Parlamento
L’intraprendenza di Poste
Disperso il fondo Mezzana
Nasce il Polo archivistico museale unico delle cartevalori

Commenti