I francobolli entrano nelle carceri

I francobolli entrano nelle carceri

Se ne era parlato più volte in passato – solo pochi mesi fa Gianni Letta all’inaugurazione di Romafil –, ora il progetto Filatelia nelle carceri è diventato realtà. Il 12 febbraio i delegati del ministero della Giustizia – nella figura del vicecapo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Luigi Pagano – e dello Sviluppo economico – attraverso il capo dipartimento per le comunicazioni Roberto Sambuco – hanno sottoscritto a Roma il protocollo di intesa insieme ai rappresentanti degli altri organismi coinvolti: Marisa Giannini per Poste italiane e Danilo Bogoni per l’Unione stampa filatelia italiana. Assente, a causa del maltempo, Piero Macrelli, presidente della Federazione fra le società filateliche italiane, uno dei partner dell’iniziativa. Ora si passa alla fase operativa, individuando quanto prima gli istituti nei quali far partire l’iniziativa. «Il progetto Filatelia nelle carceri – si legge nel documento – è una iniziativa di carattere sociale con lo scopo preciso di aiutare i detenuti nel processo di riabilitazione e reinserimento nella società civile attraverso la filatelia, sano passatempo e strumento di conoscenza».

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