Insieme su un francobollo italiano i due papi della "rinuncia"

Insieme su un francobollo italiano i due papi della “rinuncia”

Il 28 febbraio Benedetto XVI lascerà il pontificato, e la sua abdicazione avrà anche delle ricadute filateliche. Certamente nel programma delle emissioni del Vaticano, con alcune possibili soppressioni (come la serie dedicata ai suoi viaggi apostolici nel mondo) e una probabile integrazione: la Sede vacante, l’emissione che secondo la tradizione iniziata nel 1939 segna il periodo di transizione da un papa all’altro.

Francobollo Celestino V Benedetto XVI

Prima di Benedetto XVI, pochissimi papi avevano deposto la carica. Se dei primi non è certa la veridicità storica della notizia, di Celestino V è invece provata. Pietro da Morrone – questo il nome secolare del molisano – iniziò giovanissimo una vita da eremita; dopo sessant’anni di romitaggio, del tutto a sorpresa, quando aveva 85 anni fu eletto papa. Era il 1294 e la sua nomina parve una soluzione transitoria e di compromesso dopo una feroce lotta fra fazioni. Pochi mesi dopo però si dimise. I suoi resti riposano nel mausoleo della basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, fondata per suo volere. La basilica fu danneggiata dal terremoto dell’aprile 2009, e pochi giorni dopo ricevette la visita di Benedetto XVI, che nell’occasione depose il proprio pallio sulla teca che contiene le spoglie di quel suo lontano predecessore. Il pallio è un paramento liturgico, simbolo di un legame speciale con il papa.

Alla luce di ciò, e dei recenti avvenimenti, quella deposizione assume oggi un significato speciale, così come ha valore quasi profetico il francobollo da 60 centesimi emesso dall’Italia il 4 luglio 2010 che, per l’Anno giubilare celestiniano, raffigurava affiancati Benedetto XVI e Celestino V.

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