Obiettivo JFK

Obiettivo JFK

di Bruno Crevato-Selvaggi e Giancarlo Morolli |

Dallas, 22 novembre 1963

kennedy2Iniziamo dalla fine, e la fine è una sequenza di 18 secondi, celebre quanto le immagini dello sbarco in Normandia, la passeggiata di Armstrong sulla Luna, gli aerei che attraversano le Twin Towers. A filmare è la piccola cinepresa (una Bell&Howell Zoomatic 8 mm) di Abraham Zapruder, commerciante di tessuti che se l’è appena comprata per riprendere, insieme a sua moglie, il corteo presidenziale in visita in Texas. A Dallas c’è il sole, ma i fotogrammi sono sfocati e sgranati, in bianco e nero. John Fitzgerald Kennedy è giovane e bello, sorride; vicino a lui, nella Lincoln decapottabile, tailleur Chanel rosa pastello, la moglie Jacqueline. Spari: il presidente, colpito alla testa con precisione senza scampo, si accascia; Jacqueline striscia sul cofano della vettura per cercare riparo. Fine della ripresa.kennedy4 La macchina presidenziale riparte a grande velocità in direzione del Parkland Memorial Hospital, dove JFK arriverà morente. L’America apprende la notizia in diretta e in diretta televisiva assiste anche all’esecuzione del presunto assassino, Harvey Lee Oswald, per mano del proprietario di un night club, Jack Ruby. Nonostante le rassicuranti conclusioni della commissione Warren, istituita per indagare sulla vicenda, le tesi del complotto serpeggiano subito: mafia, servizi segreti, castristi, anticastristi, lobby militari, industriali delle armi. Le ipotesi sono state ricostruite convincentemente da JFK, film-inchiesta del 1991, diretto da Oliver Stone. Quest’anno invece, in occasione del cinquantenario della scomparsa, la vicenda è stata presentata con un taglio completamente diverso (nessuna congiura, solo le azioni isolate di due psicopatici) da un altro film, Parkland, di Peter Landesman, uscito nelle sale americane a settembre e presentato a Venezia (è in programma su Rai3 il 22 novembre). Prova che, mezzo secolo dopo, l’America non ha ancora chiuso i conti con la vicenda. Figura carismatica, Kennedy aveva inaugurato una nuova era nella storia statunitense. Primo cattolico alla Casa Bianca, primo a partecipare – vincendo – a un dibattito televisivo con l’avversario, Richard Nixon; 1.-JFK-in-visita-irlandaprimo ad alimentare la curiosità pettegola e pruriginosa della società americana per la sua scandalosa e clandestina relazione con Marilyn Monroe; primo a parlare di grandi sogni nazionali, come la “nuova frontiera” e lo spazio. La sua tragica fine contribuì ad accrescerne il mito nazionale e internazionale, che si è riverberato anche nei francobolli. Quest’anno solo l’Irlanda, fra i paesi di più seria tradizione filatelica, ricorda JFK con un’emissione di due valori celebrativa del cinquantenario della sua visita ufficiale nel paese – la famiglia Kennedy era di origine irlandese e il presidente vi compare anche insieme a una sua cugina, Mary Ann Ryan – ma l’album filatelico dedicato al presidente americano più amato, inaugurato nel 1964, conta già molte caselle.

Il mito Kennedy e la filatelia

kennedy3L’impatto emozionale per l’attentato portò presto a celebrazioni filateliche in patria e nel mondo. Negli Stati Uniti il primo francobollo in onore di JFK fu tributato a meno di un anno dalla scomparsa, il 29 maggio 1964: un valore da 5 centesimi con un braciere, il volto del presidente e una citazione tratta da un suo famoso discorso: «and the glow from that fire truly light the world», ‘l’ardore di quel fuoco può veramente illuminare il mondo’. Il fuoco era quello della lotta per il progresso e la pace. JFK ricompare nel 1967 su un 13 centesimi della serie ordinaria emessa dedicata a personaggi illustri. Nel 1986, per l’esposizione filatelica di Chicago del 1986, Ameripex 86, le poste federali emisero quattro foglietti ognuno di nove francobolli da 22 centesimi, dedicati ai presidenti statunitensi all’epoca non più in vita: negli Usa i francobolli non possono rappresentare viventi. Da George Washington a Lyndon Johnson i presidenti erano 35 (un esemplare aggiuntivo fu dedicato alla Casa Bianca): il trentaquattresimo francobollo raffigura quindi JFK. A questi valori vanno aggiunti due aerogrammi, nel 1965 e nel 1967. Nessuna emissione, invece, è prevista quest’anno da UsPost. Nel resto del mondo, l’omaggio filatelico al presidente Kennedy ha riguardato molte amministrazioni: già nel 1966, ben 56 autorità emittenti avevano prodotto almeno un valore. kennedy6L’American Topical Association, l’associazione statunitense di collezionisti tematici, ha pubblicato nel 1992 un manuale dedicato ai commemorativi che raffigurano Kennedy: allora erano 350, oggi si calcola siano all’incirca 500. Uno dei più rari è quello emesso da Monaco in versione foglietto non dentellato; uno dei più originali quello di Ajman, che lo ritrae in costume da bagno mentre si tuffa in piscina.

 

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