In volo sulle oasi

In volo sulle oasi

di Bruno Crevato-Selvaggi |

Gli aerei erano arrivati in Libia già nel 1911, all’epoca della guerra italo-turca: apparecchi in tela e legno per fare ricognizioni e gettare qualche bomba. Fu poi necessario un ventennio per far arrivare l’aviazione commerciale. In Italia la prima linea aerea commerciale apparve nell’aprile 1926, fra Torino e Trieste; nel novembre 1928 si inaugurò la tratta da Roma a Tripoli, capitale della colonia libica della Tripolitania, con scalo a Siracusa. Era servita da idrovolanti (ritenuti più sicuri) con frequenza trisettimanale in inverno, giornaliera in estate. Per collegare la più lontana Bengasi si dovette attendere il 1932. Agli inizi del 1934 Mussolini designò nuovo governatore della Tripolitania e della Cirenaica il “maresciallo dell’aria” Italo Balbo, reduce dai trionfi della Crociera aerea del decennale.

2-partecipanti

A causa delle pessime condizioni meteo, sono rare le fotografie della prima edzione. La gara fu ripetuta l’anno successivo, senza celebrazione filatelica. Nello scatto del 1935 un gruppo di partecipanti e ufficiali dell’aeronautica militare; al centro, con il casco coloniale e il pizzetto, il governatore Italo Balbo.

In questo clima, all’inizio del 1934, maturò l’idea di una competizione aerea in Tripolitania per l’aviazione turistica, allora agli albori e del tutto assente in Libia. Fu organizzato un circuito aereo che avrebbe toccato località dell’interno e della costa, chiamato Circuito delle palme, anche se poi fu più conosciuto con il nome di Circuito delle oasi. Era una gara di regolarità e velocità. All’epoca le gare del genere prevedevano partenze cadenzate, lanci di messaggi in punti prefissati lungo il percorso per confermare il passaggio, atterraggi e decolli in campi intermedi. Vinceva chi compiva l’intero percorso, con regolarità di lanci e di atterraggi, nel minore tempo. Il calendario previsto era dal 16 al 19 maggio 1934.

La nave Miraglia, attrezzata al trasporto degli aerei, il 9 maggio sbarcò a Tripoli 13 aeroplani da turismo, che vennero spinti a mano, in fila indiana, attraverso il corso principale della capitale fra la folla incuriosita fino alla Mellaha, il campo d’aviazione fuori città, dove li aspettavano i concorrenti, piloti noti dell’Italia di allora, come il duca Marcello Visconti di Modrone, podestà di Milano, la marchesa Carina Massone Negroni di Genova. Nata a Bogliasco (Genova) nel 1911, nel 1933 era stata la prima donna italiana a ottenere il brevetto di pilota, ricordata dall’Italia nel 1996 con un francobollo da 750 lire. Pochi giorni prima del circuito, il 5 maggio 1934, aveva ottenuto il record di altitudine, volando a 5.544 metri e l’anno successivo avrebbe battuto il record mondiale femminile, portando il suo apparecchio a 12.043 metri: una quota ancora insuperata per aerei a elica.

Il 14 maggio iniziarono le prove ufficiali, alla presenza del pubblico. Era presente anche Italo Balbo, che compì due voli sull’area con il Breda 39 dell’ingegnere milanese Ambrogio Colombo, che partecipava alla gara fuori concorso, per manifesta superiorità del suo apparecchio. La partenza, fissata per il 16 maggio, fu rinviata al 18 per il ghibli: il forte vento del deserto riempiva di sabbia i motori e impediva la visuale.

1 aereo del vincitore circuito oasi

Il vincitore Aristide Foglia con il suo aereo DH Puss Moth

Venerdì 18 maggio partì la prima tappa: 20 apparecchi volarono da Tripoli a Ghadames (523 chilometri) un’importante oasi a sud di Tripoli, alle porte del Sahara, tradizionale punto di passaggio di carovaniere. Erano previsti un lancio di messaggio ad Azizia (dove finisce, verso sud, la grande oasi di Tripoli), un atterraggio a Nalut (sul passo che vede lo spartiacque mediterraneo-sahariano), un altro lancio nell’oasi di Sinauen e un secondo atterraggio a Derg, l’ultima oasi prima di Ghadames. La tappa si svolse regolarmente, anche se fra Nalut e Sinauen gli aviatori incontrarono una tempesta di sabbia.

La seconda tappa, il 19, li doveva riportare sulla costa, a Homs (615 chilometri), con atterraggio a Derg, un lancio a Sinauen, un atterraggio a Nalut (il percorso dell’andata in senso inverso), per proseguire con un terzo atterraggio ad Assaba nell’altopiano del Garian e un lancio a Tarhuna, nella pianura nei pressi della costa. Gli aerei, ridotti a 14 per incidenti o ritiri, partirono regolarmente, ma dopo l’atterraggio a Derg non poterono proseguire per la tempesta di sabbia che infuriava. Anche il giorno dopo gli apparecchi rimasero fermi per il vento.

mappa libia

 

Il 21, finalmente, poterono ripartire verso Homs, seguendo il programma. Lì furono accolti da Italo Balbo, e il giorno dopo affrontarono l’ultima tappa verso Tripoli (315 chilometri), con lancio a Sliten, atterraggio a Misurata, lancio a Tarhuna e nuovo atterraggio a Gasr Garabulli. Arrivarono 14 apparecchi; al termine risultò vincitore, con 14 ore e 58 minuti di volo effettivo, il genovese Aristide Foglia. Al secondo posto, con 7 minuti in più, il vicentino Pietro Trevisan, che aveva a sua volta staccato di cinque minuti la marchesa Negrone. La premiazione (medaglie, coppe e premi in denaro) avvenne la serata stessa, nel palazzo del governatore. La competizione ricevette critiche molto positive, perché quella che doveva essere una semplice prova turistica si era trasformata, a causa delle pessime condizioni atmosferiche, in un severo collaudo di macchine e uomini, che avevano superato la prova.

 

I francobolli

Non era previsto che gli apparecchi da turismo partecipanti al circuito dovessero trasportare un dispaccio postale ma l’amministrazione postale della Tripolitania decise di commemorare l’avvenimento con un’apposita emissione di posta aerea.

L'emissione "Circuito delle Oasi"

L’emissione “Circuito delle Oasi”

Il 17 febbraio di quell’anno era stata emessa una serie di sette valori ordinari, cinque aerei e due aeroespressi per l’ottava edizione della fiera di Tripoli. Furono selezionati gli ultimi sette valori di quell’emissione, ristampati in colori cambiati e sovrastampati in nero o in rosso Circuito delle oasi / Tripoli / maggio 1934 – XII.

Si ottenne così una serie di sette francobolli aerei: 50 centesimi rosa (anziché azzurro); 75 giallo (anziché arancio); %+1 lira bruno (anziché verde); 10+2 lire ardesia (invece di violetto); 25+3 lire viola (e non bruno giallo), e i due aeroespressi da 2,25 lire arancio (al posto del nero verdastro) e 4,50 lire lacca (invece dell’azzurro scuro). La tiratura fu di 12mila esemplari per tutti salvo i due alti valori, stampati in solo 5mila copie l’uno.

I soggetti erano particolarmente adatti per il circuito, perché raffiguravano apparecchi in volo sul deserto. Gli aerei che parteciparono alla gara non trasportarono posta e questi francobolli servirono per affrancare la normale corrispondenza commerciale. Non esistono quindi buste “primi voli”; quei francobolli furono utilizzati soprattutto per predisporre numerosi aerogrammi affrancati con la serie completa.

 

Quanto vale

La serie dei sette francobolli è quotata 1.700 euro nuova, 675 euro usata, 7mila euro su aerogramma viaggiato.

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