Umberto II re di maggio e senza francobolli

Umberto II re di maggio e senza francobolli

di Bruno Crevato-Selvaggi

Il 9 maggio 1946 il re d’Italia Vittorio Emanuele III, sul trono dal 29 luglio 1900, abdicò a favore del figlio Umberto, che assunse il titolo con il nome di Umberto II e fu l’ultimo re d’Italia. Sei anni prima l’Italia di Mussolini era entrata in guerra a fianco della Germania di Hitler e, dopo alcuni successi iniziali, le sorti delle armi erano volte al peggio. Nel 1941 Italia e Germania avevano conquistato Grecia e Albania, ma all’inizio del 1943 avevano perso l’Africa settentrionale e, nel luglio di quell’anno, gli Alleati (Stati Uniti e Gran Bretagna) erano sbarcati in Sicilia con l’intento di risalire e conquistare la penisola. Pochi giorni dopo il gran consiglio aveva sfiduciato Mussolini, Badoglio aveva assunto il potere e l’8 settembre 1943 era stato reso noto l’armistizio siglato dall’Italia con gli Alleati. La situazione militare era disperata, non c’era alcuna possibilità di resistenza. Alla notizia della resa italiana la reazione tedesca (le cui truppe erano presenti in tutto il territorio) fu durissima, con scontri, occupazioni e presa di prigionieri. Vittorio Emanuele, che si trovava a Roma, andò a Pescara, poi a Brindisi. L’Italia era spaccata in due: al centro-nord la Repubblica sociale italiana con un governo fascista filotedesco, al sud il Regno del sud, favorevole agli Alleati. In Meridione si riformarono i partiti e l’attività politica riprese. Uno dei temi caldi era la forma istituzionale da dare allo stato. Nel frattempo Vittorio Emanuele, compromesso con il precedente regime, il 5 giugno 1944 (il giorno dopo la liberazione di Roma) si ritirò a vita privata e nominò il figlio Umberto luogotenente del regno.

 

Dalla luogotenenza al regno

Umberto, molto diverso dal padre per idee, attività e aspetto fisico, assunse il ruolo di fatto, ma non di diritto, di capo dello Stato. Questo periodo storico è detto luogotenenza e anche i filatelisti lo individuano come tale, anche se dal punto di vista filatelico non cambiò nulla. O quasi: dai francobolli allora in corso – la serie Imperiale – furono tolti i fascetti alla base. I primi valori del genere, emessi sotto l’autorità luogotenenziale di Umberto, uscirono nell’ottobre-novembre di quell’anno: dapprima l’1 lira poi i 30, 50 e il nuovo 60 centesimi (catalogo Bolaffi Italia 598-601). Nell’aprile-maggio 1945 in Europa la guerra finì. Nel marzo 1946 il governo indisse per il 2 giugno le elezioni politiche per l’Assemblea costituente e contemporaneamente il referendum istituzionale: gli italiani avrebbero scelto se l’Italia avrebbe dovuto essere una monarchia o una repubblica. Il 9 maggio Vittorio Emanuele abdicò e il luogotenente Umberto divenne il re Umberto II.

 

“Re di maggio”

Il regno di Umberto II sarebbe durato solo un mese e qualche giorno e per questo il sovrano è noto come re di maggio. Il cambiamento di monarca non ebbe risvolti storico-postali e neppure filatelici, ma la rilevanza storica ed emotiva dell’avvenimento fa sì che il periodo formi un capitolo a sé nell’album. Umberto II fu quindi l’ultimo re d’Italia e anche l’unico che non fu mai raffigurato come re sui francobolli, per mancanza di tempo. In realtà era già comparso nell’album italiano, ma quando era principe ereditario, in occasione delle sue nozze con Maria José del Belgio (catalogo Bolaffi Italia 391-393). Sotto il suo regno furono emessi solo quattro francobolli: il primo francobollo integrativo della serie Democratica uscita il 1° ottobre 1945, e cioè il 4 lire uscito il 10 maggio (catalogo Bolaffi Italia 648) e tre francobolli per pacchi: 4, 10 e 20 lire noti anch’essi dal 10 maggio (catalogo Bolaffi Italia pacchi postali 51-53).

 

La fine della monarchia

Il 2-3 giugno la forma repubblicana vinse al referendum istituzionale. Il 13 un ordine del giorno del governo affermò che le funzioni di capo di stato erano passate al presidente del consiglio Alcide De Gasperi. Umberto II diramò un proclama in cui dichiarava di voler evitare nuovi lutti e dolori al paese e quello stesso giorno partì per l’esilio in Portogallo. Il 18 giugno la Corte di cassazione proclamò i risultati definitivi del referendum. Manca una data ufficiale di proclamazione della repubblica: secondo molti esperti di diritto costituzionale la data di nascita dell’attuale forma costituzionale d’Italia è il 13 giugno, quando dal pennone del Quirinale scese la bandiera con lo scudo sabaudo; altri preferiscono indicare il 18 giugno. La scelta ha rilevanza anche collezionistica, perché fa entrare o no nell’album umbertino anche il francobollo da 1 lira per recapito autorizzato (catalogo Bolaffi Italia recapito autorizzato 5) la cui prima data nota è il 14 giugno.

 

La collezione

Il breve periodo del regno d’Umberto ha fatto sì che alcuni collezionisti abbiano scelto di allestire collezioni “giornaliere”: una lettera per ogni giorno di regno, che documenta la fine della monarchia italiana e la nascita della repubblica.

 

Quanto vale

L’emissione del 1930 dedicata alle nozze di Umberto vale 35 euro; il francobollo naturale Nozze verde è quotato 9 mila euro. Nella collezione reale umbertina, il 4 lire Democratica vale 1 euro; i francobolli per pacchi 22, 215 e 250 euro, quello per recapito autorizzato 13 euro. Il valore dei documenti viaggiati in qualche caso può superare il migliaio di euro.

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