Da Chamonix 1924 a Sochi 2014

Da Chamonix 1924 a Sochi 2014

di Giancarlo Morolli e Francesco De Carlo |

A vincere la gara tra le città candidate a ospitare la 22esima edizione dei Giochi olimpici invernali è stata Sochi. La località ai piedi del Caucaso, nella Russia meridionale, rinomata per i suoi impianti sciistici, con un colpo di coda ha battuto PyeongChang, da molti data come favorita (e come sede dei Giochi invernali solo rimandata al 2018).

Dal 7 al 23 febbraio di quest’anno protagoniste saranno discipline sportive come lo sci di fondo, il pattinaggio, il biathlon, lo sci alpino, l’hockey su ghiaccio e tante altre attività tipicamente invernali, comprese alcune di recentissima introduzione, come il freestyle e lo short track, e altre curiose (ma pur sempre di antica tradizione) come il curling.

Sochi 2014 nell’album

Secondo lo schema già utilizzato per Mosca 1980, la Russia ha giocato d’anticipo emettendo a partire dal 2011 una “valanga” di francobolli. I temi sono gli stessi delle edizioni precedenti: logo, fiaccola, mascotte, discipline sportive, impianti, località turistiche della zona. In più sono stati celebrati nove famosi atleti di casa, sull’esempio delle emissioni norvegesi per Lillehammer.

Anche i francobolli per l’Anno nuovo sono stati dedicati alle mascotte olimpiche: il Leopardo delle nevi, l’Orso polare e il Leprotto, insieme a Raggio di sole e Fiocco di neve, la coppia che rappresenta i Giochi paraolimpici in programma a marzo.

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L’amministrazione postale russa, per l’occasione, si è svecchiata alquanto introducendo innovazioni come gli autoadesivi oppure il QR-code, che consente di accedere al sito web ufficiale dei giochi.

Alla fine le emissioni russe dovrebbero essere una ventina, con un ricco contorno di foglietti (quelli per le due emissioni turistiche sono stampati in sei versioni linguistiche diverse).

Al momento ogni bilancio è prematuro: non si sa ancora se la Russia celebri i suoi atleti medagliati, anche se si dà per probabile una sovrastampa con i nomi dei vincitori.

Russia a parte, al momento risulta che sono poco più di una decina i paesi che annunciato o emesso francobolli a celebrazione dell’evento: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Croazia, Estonia, Kirghizistan, Liechtenstein, Lituania, Moldavia, Monaco, Montenegro, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Slovenia.

Qualche tempo fa sono cambiate le modalità per ottenere l’autorizzazione del Cio a riprodurre i cerchi olimpici, il logo e la scritta Giochi olimpici e alcune nazioni hanno rinunciato all’usuale emissione olimpica, a cominciare dagli Stati Uniti che hanno ritirato i quattro valori per i Giochi del 2012, di cui avevano già reso noti i bozzetti. Il motivo di fondo è la diversa concezione del francobollo: da un lato cartavalore emessa dall’autorità emittente, dall’altro oggetto da collezione e, come tale assoggettabile a royalty, al pari di altri souvenir. Per aggirare il pagamento delle royalty, alcuni paesi africani hanno emesso francobolli su cui la vignetta e le legende alludono all’evento sportivo, pur essendo privi dei simboli ufficiali. Per Sochi hanno adottato questa strategia Guinea Bissau, Mozambico, Togo, Sao Tomè e Principe, Niger, Guinea, Repubblica Centrafricana, Ciad, Gibuti. Nazioni che comunque non hanno inviato nessuna rappresentanza a questa edizione olimpica.

Collezionare i Giochi invernali

Il primo francobollo dedicato ai giochi risale alle Olimpiadi del 1932 a Lake Placid: furono stampati oltre 52 milioni e oggi un esemplare costa meno di una tazzina di caffè.

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