Silvio Pellico

Silvio Pellico

DI SEBASTIANO CILIO |

Regesto. Lettera del 23 settembre 1832 (anno di pubblicazione delle Mie prigioni) inviata da Torino al padre. Contiene informazioni sulla vita quotidiana dello scrittore durante il soggiorno a Torino come bibliotecario e segretario del conte Carlo Tancredi Falletti di Barolo e annuncia un prossimo ritorno «al caro Tetto».

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Analisi grafologica. La grafia molto chiara e ordinata con forti personalizzazioni denota amabilità e cortesia. In tutta la pagina è presente il segno pendente che testimonia disponibilità verso gli altri. La pagina riempita fino a tutto il lato destro denota attaccamento al padre e una visione positiva del futuro che si evince anche dal segno slanciato. Alcuni ricci di ammanieramento, se frequenti, segnalerebbero insincerità e ipocrisia, ma in questo caso sembra abbiano solo lo scopo di abbellire la scrittura. La firma autografa al piede, coerente con il testo, denota consapevolezza del proprio stato e tranquillità con sé stesso.
Quanto vale. Il prezzo di mercato per una lettera di questo periodo, completamente autografa, si aggira attorno ai 400 euro; lettere scritte negli anni 1820-1830 (durante la prigionia al carcere dello Spielberg) hanno un plusvalore di circa 200 euro. Se il contenuto è storicamente interessante, la quotazione sale di ulteriori 400 euro circa.

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