Chi decide i francobolli

Chi decide i francobolli

Il ministero è di Luigi Di Maio, ma a prevalere è la linea salviniana del sottosegretario Dario Galli. Che finora non ha mai convocato la Consulta. Di Claudio Baccarin

L’annuncio lo ha dato sabato 26 gennaio 2019 il sindaco, Salvatore Vecchia, contento come una Pasqua. «Con grande soddisfazione – ha scritto su Facebook – ho ricevuto la comunicazione del Mise che ufficializza l’emissione della carta-valore con l’immagine delle sorgenti di Cassano Irpino».
Certo, leggi Irpinia e pensi ad Avellino, terra natale del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, leader del Movimento Cinque Stelle. E invece c’è da restare a bocca aperta. «Un grazie di cuore – puntualizza Vecchia – a Gianluca Cantalamessa che, con elegante sobrietà, dimostra grande attenzione per il nostro territorio». Ma chi è Cantalamessa? Deputato salviniano, è il figlio dell’ex parlamentare missino Antonio Nicola Cantalamessa; dal 2014 è il coordinatore campano della Lega. Quanto a Vecchia, militante forzista fino al 2013, ha aderito per un po’ al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano prima di convertirsi alla causa salviniana. Dal 20 dicembre 2018 è il vicecoordinatore della Lega nella provincia di Avellino. Ecco allora perché la missiva pervenuta dal Mise ed esibita con orgoglio da Vecchia su Facebook, porta la firma del viceministro allo Sviluppo economico Dario Galli, esponente di punta del Carroccio.
Con Di Maio in mille altre faccende affaccendato – e che sarebbe intervenuto solo per salvare dalla ghigliottina leghista il francobollo per Lampedusa (IC12.08-2.19 p. 12) – è lui, Galli, il vero deus ex machina della filatelia tricolore.

Il sottosegretario

Galli ha 61 anni ed è un politico di lungo corso della Lega: negli anni Novanta fu sindaco di Tradate, la sua città di origine, in provincia di Varese. Nel 1996 si candidò alla Camera nella coalizione di centrodestra senza essere eletto. Nel 1997 prese il posto di un deputato morto in un incidente, rimanendo in Parlamento fino al 2008: nel 2006 però aveva lasciato la Camera facendosi eleggere al Senato. È stato poi presidente della provincia di Varese, e consigliere d’amministrazione di Finmeccanica su nomina di Giulio Tremonti. A margine dell’attività politica, è stato anche presidente della “Scuola Bosina, libera scuola dei popoli padani”, fondata da Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. Nel 2017 è stato rieletto sindaco di Tradate, e alle politiche dello scorso marzo è stato votato come deputato, raggiungendo la quarta legislatura. Il 13 giugno 2018 Galli è stato nominato sottosegretario e viceministro il primo ottobre. Ha la delega sulla filatelia – ma non è dato sapere se sia collezionista – anche se non è stata ufficializzata, a differenza di quelle su industria, artigianato e agricoltura, Camere di commercio, promozione della concorrenza, semplificazione amministrativa, politiche per il consumatore, vigilanza e normativa tecnica, lotta alla contraffazione, politiche per la proprietà industriale, ausili finanziari a terzi, determinazione di tariffe, canoni). Il suo debutto filatelico risale al 19 luglio scorso, quando allo stadio Olimpico ha partecipato alla presentazione del francobollo per il 120 anni della Federazione italiana giuoco calcio.

La Consulta

Anche se le linee guida per la filatelia, volute dall’ex sottosegretario Pd, di rito franceschiniano, Antonello Giacomelli, applicate alla lettera per la norma che stabilisce che «l’immagine delle carte-valori postali è resa pubblica solo il giorno dell’emissione» vengono invece sistematicamente disattese per la parte in cui stabiliscono che «la Consulta per l’emissione delle carte-valori postali è l’organismo tecnico consultivo del Ministro o del suo delegato che ha il compito di esprimere il proprio parare sul programma annuale di emissione delle carte-valori postali». Non risulta infatti che dall’insediamento del governo giallo-verde la Consulta sia stata convocata dal Gabinetto su indicazione del ministro o del suo delegato. Né tantomeno è stato diffuso il verbale redatto dalla Dgscerp, che sta per Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali. Il comunicato emanato nella prima decade di novembre 2018, in relazione a undici emissioni, è assolutamente impersonale e non svela se l’emissione per il Doge Francesco Morosini, nel quarto centenario della nascita, sia stata caldeggiata dal professor Francesco Gui, docente di Storia dell’Europa e figlio dell’ex ministro democristiano Luigi, finito in consulta non si sa per quali meriti filatelici. Così pure non sapremo mai se l’omaggio a Valentino Mazzola sia stato supportato dall’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che pure di calcio ne mastica e di francobolli si interessa. Lo stesso comunicato del 23 gennaio 2019, postato sul sito del Mise il 23 gennaio, dice che «è stato definito il secondo nucleo delle emissioni di carte-valori postali del 2019, relativo al secondo trimestre dell’anno». Ma non dice chi l’abbia definito. La Consulta nominata da Federica Guidi infatti è scaduta a fine 2018 («i componenti sono nominati con decreto del ministro», recitano le Linee guida, «e durano in carica tre anni»). Insomma non si sa né forse si saprà mai se a proporre il centenario della nascita di Nilla Pizzi sia stata la giornalista Maria Latella o se a suggerire un tributo a Paolino Paperino siano stati il professor Pasquale Angelo Di Stasi o il geometra Stefano Morandi, anche loro membri del “parlamentino dei francobolli”.

La Commissione

Questi due ultimi, per inciso, fanno parte pure della Commissione per l’emissione della carte-valori postali e la filatelia, presieduta dallo stesso Angelo Di Stasi. Va detto che, a differenza della Consulta, la Commissione si riunisce quasi settimanalmente (di regola il giovedì), nei locali ministeriali di via Molise a Roma, ed esamina l’ordine del giorno in arrivo dal Mise. Nelle cartelline dei commissari – ci sono anche la grafica, moglie dell’attore Luca Barbareschi e figlia dell’ex ragioniere di stato, Elena Monorchio e il giornalista Gian Piero Ventura Mazzuca, l’esperto di web Ermanno Brugnoli, l’architetto Domenico Franco e l’ex consigliere del ministro Stefano Gabbuti, che ora lavora all’Autorità nazionale anticorruzione – fanno capolino le proposte del Poligrafico, dei grafici di Poste italiane e dei bozzetti inoltrati da altri soggetti.
«Il ritmo – fanno sapere dalla Commissione – è assai incalzante. Talvolta abbiamo il tempo di elaborare delle soluzioni alternative a quelle che ci vengono proposte. Altre volte i tempi sono stretti e bisogna decidere nella stessa giornata di convocazione. C’è però la soddisfazione di partecipare in squadra a un lavoro creativo, che poi finirà negli album di tanti collezionisti».

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