Peppa Pig, da cartoon a carta postale

Peppa Pig, da cartoon a carta postale

di Francesco De Carlo |

Se va in onda in oltre 180 paesi e ha già prodotto ricavi per centinaia di milioni di sterline – senza considerare gli introiti derivanti dal merchandising – e se, persino, un giocatore serio e apprezzato (in fatto di goal) come Alberto Gilardino, centravanti del Genoa e della nazionale, s’è fatto un bel tatuaggio a tema sul braccio, un motivo ci sarà.

Parliamo di Peppa Pig, il fortunato cartone animato britannico nato dalla creatività di Neville Astley, Mark Baker e Phil Davies, che avevano iniziato a lavorarci su già nel 1999 con l’ambizione di poterlo vendere a qualche network televisivo. Ma la storia della maialina Peppa (così dovrebbe suonare la traduzione in italiano del nome inglese della protagonista), della sua famigliola e degli altri animaletti antropomorfi che costituiscono il cast del cartoon che fa impazzire milioni di bimbi di tutto il mondo, è stata snobbata dalla Bbc. Soltanto nel maggio del 2004 il canale britannico Channel 5 manda in onda la prima serie di 52 episodi (la seconda nel 2006 e la terza nel 2009), sbarcando poco tempo dopo negli Stati Uniti sul canale tematico per bambini Nick Jr. Da allora il cartone è stato distribuito in tutto il mondo ed è facile pensare che alla Bbc qualcuno, ancora oggi, si stia mangiando le mani per essersi lasciato sfuggire una “maialina dalle uova d’oro”. In compenso i tre autori si stanno godendo pienamente il frutto di un meritato successo.

A proposito di successo, cosa ha di così speciale Peppa Pig tanto da costringere una rivista filatelica a scriverne? Forse nulla. O forse tutto. Proprio la sua grafica elementare (i disegni sono bidimensionali, colorati senza sfumature o ombreggiature, molto nitidi e chiaramente distinguibili dall’occhio poco allenato, ma interessato e curioso, di un bambino), la sigla (un tormentone che riesce a far drizzare le orecchie anche a grande distanza) e le musichette di contorno, le storielle brevi (ogni puntata dura solo 5 minuti, tanto basta per mantenere alto il livello d’attenzione dei bambini) e i contenuti istruttivi (si parla in modo semplice di numeri, lettere, solidarietà, ecologia, rispetto per gli anziani…) fanno di Peppa Pig una scelta valida per chi vuole intrattenere in modo intelligente i propri bimbi davanti alla tv.

Francobollo Peppa Pig

Certo, non tutti i genitori sono d’accordo e qualcuno addirittura si è spinto a leggere comportamenti scorretti nei goffi e grassocci personaggi, ma la maggior parte lo trova stimolante ed educativo. Tant’è che persino le poste di Sua Maestà si sono interessate al soggetto facendolo sfilare, insieme ad altri undici, in una strip filatelica (dalla tiratura non dichiarata) emessa il 7 gennaio dedicata proprio ai classici animati per la tv dei bambini. E così Peppa Pig e tutti i più famosi cartoni britannici andati in onda a più riprese a partire dal 1950 (compreso quello a sfondo postale Il postino Pat) sono finiti su francobolli autoadesivi di prima classe nei quali ciascun personaggio fisicamente sfora dalla dentellatura, così come ha “bucato lo schermo televisivo”. Sarà un successo? Solo i dati di vendita (se mai saranno resi noti) lo diranno. Intanto la maialina Peppa si gode l’onore di comparire vicino alla testa coronata della regina.

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