Per il Vajont o troppo presto o troppo tardi

Per il Vajont o troppo presto o troppo tardi

di Claudio Baccarin @claudiobaccarin

Tanto tuonò che piovve. Mai francobollo è stato tanto desiderato, richiesto, agognato e, infine, concesso. Il valore, approvato nella riunione della Consulta filatelica del 5 dicembre 2013, che quest’anno celebrerà la Fondazione Vajont (presieduta dal sindaco di Longarone, Roberto Padrin) per sensibilizzare collezionisti e non sui problemi ecologici della montagna alpina, è infatti il frutto di una lunga serie di interventi e sollecitazioni al ministero dello Sviluppo economico.

Prima richiesta da Longarone. È il sindaco di Longarone (Belluno), Pier Luigi De Cesero, a richiedere, all’inizio del 2002, al ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri (An), un francobollo commemorativo del disastro del Vajont, in vista del quarantesimo anniversario previsto per il 9 ottobre 2003. Alla luce del sostegno manifestato anche dai vomuni pordenonesi di Erto e Casso e di Vajont, il 22 marzo 2002 il consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia Adriano Ritossa (An) interroga la giunta, in vista dell’imminente seduta della “Speciale commissione ministeriale per la filatelia”. Nove mesi dopo, il 19 dicembre 2002, il presidente della Regione, Renzo Tondo (Fi), gli risponde che «l’emissione di francobolli viene concessa di norma per il cinquantesimo o il centesimo anniversario. In questo caso si tratta del quarantesimo e quindi, anche per questo motivo, la riuscita di questo progetto risulta difficile».

Ci prova Paniz. Il 13 luglio 2011 entra in campo il Popolo della Libertà. Sono i deputati pordenonesi Manlio Contento e Isidoro Gottardo e il parlamentare bellunese Maurizio Paniz a firmare un’interrogazione che sollecita al ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani (Pdl) un intervento urgente per un francobollo dedicato al Vajont in occasione del 50° anniversario (9 ottobre 2013). I tre ricordano che la precedente richiesta era rimasta nel cassetto e sottolineano che ora «pare sussistere un lasso temporale sufficiente per inserire tale iniziativa tra le programmazioni annuali in materia di filatelia del Ministero interrogato».

Il leghista Gidoni interroga. L’indomani, 14 luglio 2011, è l’ingegnere feltrino Franco Gidoni, all’epoca deputato della Lega Nord, a presentare, sempre al ministro Romani, un’interrogazione sottoscritta dall’intero gruppo parlamentare del Carroccio. «I comuni interessati alla sciagura del Vajont – scrive – vale a dire Longarone e Castellavazzo, in provincia di Belluno, Erto e Casso e Vajont, in quella di Pordenone, si stanno attivando in previsione della ricorrenza dell’immane disastro che colpì quelle popolazioni nella notte del 9 ottobre 1963. Proprio le amministrazioni comunali, che hanno avanzato l’idea di uno o più francobolli commemorativi, sottolineano che un’analoga iniziativa non si è concretizzata in passato perché non era decorsa la soglia minima di cinquant’anni necessaria per poter considerare l’evento storico».

Sottosegretario disponibile. La risposta al trio Contento-Gottardo-Paniz arriva il 7 ottobre 2011 dal sottosegretario Stefano Saglia (Pdl): «Allo stato attuale non risulta agli atti la proposta di emissione filatelica in argomento. Ciononostante il ministero dello Sviluppo economico ha preso nota della richiesta veicolata, che sarà inserita tra quelle da esaminare allorquando si tratterà di definire il programma filatelico per l’anno 2013». E Contento si dichiara soddisfatto. «C’è tutto il tempo per organizzare un’istanza congiunta con i Comuni di Erto e Casso, Longarone e Castellavazzo e con quello di Ponte nelle Alpi», commentano a stretto giro di posta il vicesindaco e l’assessore di Vajont, Virgilio Barzan e Fabiano Filippin.

La delibera di Erto e Casso. Alla fine del 2011 si mobilita la giunta di Ponte nelle Alpi (Belluno). Nel marzo 2012 il consiglio comunale di Erto e Casso approva all’unanimità, una delibera che sollecita il ministero dello Sviluppo economico a emettere il francobollo. Ma in concreto non succede nulla.
La delusione di Filippin. L’8 ottobre 2013, alla vigilia del 50° anniversario del disastro, Fabiano Filippin, assessore di Vajont, si sfoga sul Messaggero Veneto. «Ormai è evidente che il francobollo non verrà più stampato. L’unico chiarimento che mi è stato riferito è che l’istanza sarebbe pervenuta a tempo scaduto. Prima era eccessivamente prematura; poi, inspiegabilmente, è diventata tardiva».
Senso civico. Il 6 novembre 2013 il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato visita a Bruxelles la mostra sul Vajont allestita nelle sale del Parlamento europeo. Un mese più tardi, il 5 dicembre 2013, il francobollo per la fondazione Vajont entra nel programma filatelico 2014, nell’ambito della tematica “Il senso civico”. Semplice coincidenza?

 

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